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Ethenea: è un doppio cigno nero. Recessione inevitabile
Munsbach, 24 marzo 2020 – “Stiamo vivendo tempi molto difficili e instabili. La situazione è peggiorata drammaticamente dall'inizio dell'anno, con due shock che hanno colpito la vita pubblica, l'economia e i mercati dei capitali: quello del coronavirus e quello petrolifero. Possiamo chiaramente parlare di un doppio cigno nero e crediamo che una recessione globale non sia solo probabile, ma anche certa”. È l’analisi di Michael Blümke, uno dei Lead portfolio manager del fondo Ethna-AKTIV.
“Per quanto riguarda il coronavirus, è da notare che sono le contromisure - e non la malattia stessa - che, seppur necessarie, hanno portato a un deterioramento della situazione economica”, spiega Blumke, “ed è fondamentale che agli interventi di politica monetaria seguano misure di stimolo governative: anche i loro effetti si dispiegheranno soltanto con il tempo, un chiaro impegno in tal senso potrebbe essere sufficiente a calmare i mercati dei capitali. Fino ad allora, ci aspettiamo che i mercati azionari rimangano altamente volatili.
L'Europa è in cattive condizioni e l’Italia subisce non soltanto il numero di casi legati alla pandemia, ma anche la situazione precaria del debito. Il costo per affrontare questa crisi sarà un pesante fardello per uno stato così indebitato.
“Al momento è in atto un processo di deleveraging generalizzato, che impatta tutti gli investitori e tutti i comparti di investimento, indipendentemente dal fatto che si tratti di attività di buona o cattiva qualità”, aggiunge Luca Pesarini, uno dei Lead portfolio manager del fondo Ethna-AKTIV e Presidente di Ethenea. “La leva finanziaria è cresciuta costantemente negli ultimi 10 anni. Anche se lo shock esterno dato dal Covid-19 è diverso, abbiamo vissuto questa fase di deleveraging anche nel 2008 e siamo sopravvissuti”.
“In questo contesto, nei nostri portafogli manteniamo un atteggiamento difensivo e prudente, concentrandoci sulla difesa della liquidità: una liquidazione forzata delle posizioni è fuori discussione e sarebbe dannosa per i prezzi di azioni e obbligazioni”, prosegue Pesarini.
“La situazione attuale si affronta concentrandosi su un portafoglio ben posizionato, focalizzato su obbligazioni di alta qualità: l’ondata di vendite sui beni rifugio, come i corporate bond e l’oro, va considerato un effetto temporaneo che rientrerà. Non è ancora il momento di tornare sull’azionario”, conclude Blumke, “lo faremo quando saranno implementate nuove misure di sostegno e quando sarà visibile il recupero del mercato del credito. Al momento vediamo opportunità nella gestione dei tassi di interesse e sulle valute, in particolare il franco svizzero e il dollaro, che si è dimostrato un bene rifugio negli ultimi giorni e ha ancora spazi di rivalutazione”.
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