Press statement
I tassi Usa scenderanno a zero entro l’estate
Munsbach, 3 marzo 2020 –“Dopo il taglio di 50 punti base giunto a sorpresa il 3 marzo scorso, ci aspettiamo un ulteriore taglio di 50 punti base nella prossima riunione ordinaria della Fed, il 18 marzo, per arrivare a un target dello 0% al più tardi in estate”, sostiene Volker Schmidt.
La Federal Reserve ha giustificato l’intervento di inizio marzo la misura con i rischi per l’economia americana derivanti dalla diffusione del coronavirus – spiega Schmidt – e i mercati azionari hanno già anticipato il previsto tracollo dell’economia, lasciando sul terreno perdite pesanti. Il settore del turismo e quello dell’energia sono già stati colpiti pesantemente dall’epidemia. Le prenotazioni di viaggi e alberghi sono scomparse o sono state cancellate e il nuovo divieto agli spostamenti peggiorerà la situazione. Il prezzo del petrolio Wti è precipitato sotto ai 35 dollari al barile, anche per i contrasti tra paesi produttori sulle quote di mercato, e sta mettendo sotto pressione le compagnie di fracking. Con il taglio dei tassi, la Fed sta cercando di mitigare gli effetti della pandemia, non potendo ovviamente impedire l’ulteriore diffusione del virus.
“Tuttavia, non ci aspettiamo una stabilizzazione dell’economia americana”, spiega il gestore, “almeno fino a quando non si arriverà a una riduzione dei contagi duratura e soltanto allora i benefici del taglio dei tassi diventeranno evidenti”.
La Fed sta comprando i cosiddetti Treasury Bills al ritmo di 60 miliardi di dollari al mese per rimediare alle passate distorsioni del mercato monetario americano. Il programma di acquisti proseguirà anche nel secondo trimestre 2020 e non c’è, al momento, una data di chiusura, ma la previsione di Ethenea è che il programma sarà prolungato e ampliato: “Nel 2016, l’allora Presidente della banca centrale, Janet Yellen, si chiese se l’estensione dell’universo di investimento della Fed alle azioni e ai corporate bond sarebbe stato d’aiuto nel fronteggiare una futura recessione”, conclude Schmidt. “Anche il banchiere centrale Eric Rosengren ha chiesto di concedere questa possibilità alla Fed, appena venerdì scorso, il 6 marzo. Tuttavia questo richiederebbe un emendamento del Federal Reserve Act, che determina l’azione della Fed. Ma anche se non saranno annunciati cambiamenti nella prossima riunione, il tema resterà sicuramente sul tavolo”.
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